#RESTIAMOACCESI: eigenLab lancia un crowdfunding

È passato quasi un anno dal distacco dell‘energia elettrica al casottino di eigenLab da parte del rettore Paolo Mancarella. È passato quasi un anno di buio, di freddo e di tante difficoltà che non solo hanno colpito la progettualità del collettivo, ma anche i/le componenti in maniera personale. Il casottino per tutti e tutte noi, non solo, non è semplicemente un posto dove poter fare assemblea, progettare e mettere in atto le tanto temute attività politiche: è anche la nostra casa, dove abbiamo costruito affetti e intrecciato strade che altrimenti non si sarebbero mai incontrate.
È stato un anno di lotte, di voglia di rialzarsi in piedi, o meglio, di voler riaccendere quella luce che con tanta superficialità ed ignoranza ci è stata tolta.

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Incontri di autoformazione 3D

Primo appuntamento: Lunedì 16 Aprile ore 19:00 in laboratorio!

In questa foto stiamo assemblando la struttura in compensato: i pezzi ce li hanno tagliati al FabLab Genova con la loro tagliatrice laser Open Source! Una volta montato, abbiamo resinato il telaio per renderlo rigido e solido.

Come funziona la stampa 3D, e soprattutto: perché è interessante? Cosa si può fare con una stampante 3D?
Anziché comprare una stampante da assemblare, abbiamo deciso di utilizzare i progetti del modello Kodama (modificati dal FabLab di Genova) per costruirla da zero. Gli aspetti ingegneristici (meccanica, elettronica..) di questa prima fase hanno lasciato il posto agli aspetti più matematici e informatici quando la macchina è stata completata, per adattare il firmware e gestire la geometria della macchina. Una volta stabilizzato il setup della stampante si affrontano le fasi di produzione: dalla progettazione con software di modellazione 3D oppure CAD, calibrare la macchina (ad es. temperature degli estrusori, velocità dei motori, etc.), scegliere il materiale di stampa più adatto (ad es. alcune plastiche forniscono maggior resistenza meccanica mentre altri tipi permettono stampe più dettagliate) e infine stampare i pezzi e prepararli per il loro uso.

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Come ho aggiustato il mio spremiagrumi con la stampante 3D

Il mio amato e usatissimo spremiagrumi degli anni 80 un giorno ha ceduto… disperata, l’ho aperto e ho scoperto che il pezzo rotto era un pezzo meccanico di plastica, ma ottenerne uno nuovo era impossibile.

Allora ho pensato “Potrei stamparmelo con la stampante 3D ad Eigenlab?” e mi sono scaricata Openscad, un programma per disegnare in 3D.


L’idea iniziale era stampare l’intero pezzo ma era troppo alto se estruso in piedi e stampato appoggiato al piano la stampante avrebbe dovuto costruire molti supporti perché la base era rotonda.

Ho pensato quindi di costruire un pezzo che si sarebbe inserito nel componente originale tagliato, così da dover stampare meno e sfruttare la resistenza dell’originale. Dopo aver preso le misure col calibro ho fatto il progetto con Openscad, e usando lo slicer Cura l’ho stampato.


La prima stampa però non aveva le dimensioni giuste perché le misure non sono perfette al millimetro e si deve tener conto delle dimensioni del filamento di plastica estrusa: la componente superiore si infilava giusta nel suo posto, ma il buco inferiore era troppo stretto per il perno del motore.
Nel secondo tentativo ho aumentato la dimensione del buco inferiore, ma per la struttura del progetto su Openscad è aumentato erroneamente anche lo spessore della parte superiore.


Al terzo tentativo il pezzo era perfetto, il foro ospitava il perno del motore, e la metà superiore entrava nel suo alloggiamento.


Un pezzo irrecuperabile è stato sostituito da una stampa 3d e ora lo spremi agrumi da buttare funziona di nuovo!

Orto 2017: cosa è stato fatto e perché

È stato un anno molto interessante per il progetto orto, dopo i numerosi tentativi e le molte sperimentazioni degli ultimi 3/4 anni siamo riuscit* a ottenere dei risultati interessanti e abbiamo deciso di condividerli.

Non si tratta soltanto di risultati in termini quantitativi, ma soprattutto qualitativi, perché il progetto non ha lo scopo di provvedere al sostentamento alimentare completo di una trentina di persone, vuole invece essere un luogo di dibattito, sperimentazione e divulgazione sui temi che riguardano l’ambiente, l’alimentazione e la produzione del cibo.

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Inaugurazione della stampante 3D autocostruita

Siamo finalmente alle fasi finali della costruzione della stampante 3D: restano da fare qualche test e gli ultimi ritocchi, ma già funziona egregiamente.

 

Domani 6 luglio dalle 17.30 in poi le porte saranno aperte a chiunque sia incuriositu da questa macchina costruita collettivamente:

  • qual’è il motivo per autocostruirsela anziché acquistarne una già pronta (a parte l’alta percentuale di genovesi nel hacklab)?
  • Perché è interessante una macchina che può stampare pezzi di ricambio per se stessa e per altre macchine?
  • Perché preferiamo i paradigmi OpenSource al turbocapitalismo?
  • È possibile riciclare la plastica? ( yes! )

 

Vi aspettiamo numeros* domani al casottino nel polo Fibonacci: stampiamo qualcosa, facciamo chiacchiere 3D aperitiveggiando, una giratina nell’orto col tramonto e la musica a far da sfondo.