Giorno 3

Abbiamo finito di zappare il terreno avendo cura che non rimanessero blocchi di terra compatta per quanto possibile. Nel pomeriggio si è proceduto mischiando stallatico alla terra (circa 400 litri) e si sono eretti i cumuli su cui saranno coltivate le piante.

L’idea è creare cumuli abbastanza larghi perché ci stiano due file di piante per ogni cumulo, così da guadagnare spazio. In mezzo a ogni fila di piante si praticherà un solco per innaffiare. Il terreno è stato lasciato quindi a riposo per circa un mese.

Abbiamo infine festeggiato la fine della preparazione della terra!a “spinta in più” evitarndo però che si brucino le radici!

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L’altra faccia della spirale

Qualche tempo fa ad eigenLab abbiamo deciso di progettare e costruire una spirale aromatica.

Qual’è la differenza rispetto alla coltivazione delle stesse piante aromatiche, magari in fila, nell’eigenOrto?

Le motivazioni sono molteplici: una spirale sviluppata in altezza fa guadagnare spazio coltivabile e risorse, come l’acqua e il tempo da dedicare alla manutenzione.

Le piante, coltivate in un particolare ordine, riescono non solo a coesistere una accanto all’altra, ma anche ad aiutarsi a vicenda, sia dal punto di vista del-ben noto ai coltivatori- problema parassitario, sia per quanto riguarda l’esposizione al sole, lo spazio per le radici e l’ approvigionamento d’acqua.

Si va dalla melissa, con il suo inconfondibile profumo di agrumi, all’immancabile erba cipollina, alla salvifica aloe, all’utilissimo basilico, a tante altre erbe che vi invitiamo a scoprire (e assaggiare!) nel giardino accanto al nostro laboratorio.

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Giorno 2

Abbiamo finito di zappare la terra in modo che si asciugasse il più possibile anche sotto la superficie (essendo terra argillosa trattiene molta acqua e se non viene smossa la durezza impedisce al sottosuolo di asciugarsi, quindi questa operazione ci è parsa molto importante).
Durante la zappatura si è continuato a rimuovere la gramigna.
E’ stata piantata Amanda, l’albero di mandarino, dietro il nostro laboratorio!

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Giorno 1

Con l’inizio della primavera abbiamo deciso di ricominciare i lavori all’orto vicino al nostro laboratorio, nel giardino del polo Fibonacci.

Il primo giorno abbiamo cominciato rimuovendo tutto ciò che non fosse terra: piante vecchie, canne, camminamenti, ecc. Dopodiché abbiamo distrutto i vecchi cumuli per appianare il terreno e cominciare la
filtratura della terra, passaggio lento ma purtroppo necessario a causa del terriccio molto argilloso che abbiamo.

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Ottavo post. “Tanto vale l’uomo, tanto vale la sua terra”

L’anno accademico sta giungendo al termine ma la terra non ha scandenze, continuando a dare vita a verdure buonissime.

Abbiamo fatto la raccolta delle patate, e deciso che il prossimo anno avranno più spazio nell’orto: Con sole due piante (nate ognuna da un tubero!) abbiamo raccolto quasi un chilo di patate. La raccolta va fatta un paio di settimane dopo la morte della pianta, ricordandosi che è sempre meglio tardare la raccolta piuttosto che posticiparla.

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