Onde gravitazionali e radiazione cosmica di fondo: tracce dell’universo primordiale

Qui la locandina dell’evento.

Vi aspettiamo giovedì 10 aprile alle 10.30 in aula F, al polo Fibonacci (ex Marzotto)

 

UNA MATTINATA DI INCONTRI PER CAPIRE LA RECENTE MISURA DELL’ESPERIMENTO BICEP

Com’era l’Universo nei primi istanti di vita? Come si e’ evoluto fino ad oggi? La recente misura dell’esperimento BICEP2 potrebbe, se confermata, rappresentare per la nostra comprensione di simili domande un momento di importanza seconda solo alla scoperta della radiazione cosmica stessa. In questo incontro cercheremo di approfondire gli aspetti essenziali connessi alla misura, dalla fisica della radiazione cosmica e la connessione delle osservabili alla storia dell’Universo, alle prospettive per le Onde Gravitazionali di origine cosmologica, in una prospettiva che possa risultare formativa sia per gli studenti di Fisica, sia per professori e ricercatori.

INTERVERRANNO

Andrea Ferrara (Scuola Normale Superiore)

~ COSMIC MICROWAVE BACKGROUND ~

Il Cosmic Microwave Background (CMB) è una radiazione di corpo nero alla temperatura di
3 gradi Kelvin che pervade l’Universo. Essa proviene da un epoca poco successiva al Big Bang e porta
impresse informazioni uniche sulla struttura, composizione e fisica del cosmo. In questa presentazione
descriveremo qualitativamente gli aspetti del CMB più rilevanti alla recente scoperta di BICEP2.

Steve Shore (Università di Pisa)

~ FONDO COSMICO E PROBLEMI DI MISURA ~

Giancarlo Cella (INFN PISA & VIRGO)

~ BICEP2: COSA IMPARIAMO DI NUOVO SULLE ONDE GRAVITAZIONALI ~

Farò una breve introduzione parlando in generale delle onde gravitazionali, delle loro caratteristiche e di come speriamo di rivelarle direttamente nel prossimo futuro.
Mi concentrerò in seguito, in particolare, sui fondi stocastici di onde gravitazionali di origine cosmologica, parlando di alcuni possibili meccanismi di generazione e dei limiti superiori correnti. Infine discuterò le possibili ricadute delle misure di BICEP2 su alcuni dei modelli teorici che prevedono un fondo stocastico gravitazionale, e sulle prospettive future di rivelare direttamente quest’ultimo.

Le responsabilità di chi appoggia il Golden Rice

 Il 22 marzo è uscito un articolo sul sito de Le Scienze intitolato Le responsabilità di chi si oppone al Golden Rice, scritto da David Ropeik.[1] Nell’articolo l’autore accusa diverse organizzazioni ambientaliste – tra cui Greenpeace – di essere fautrici indirette della mancata immissione del riso GM nei paesi in via di sviluppo, e dunque di doversi ritenere responsabili della morte di migliaia di persone a causa di malattie legate alla carenza di vitamina A.
Il tema ha spinto eigenLab ad approfondire la questione e ciò che è emerso è una pressoché totale infondatezza delle tesi sostenute. Da tre anni eigenLab organizza un corso di autoformazione riconosciuto dall’Università di Pisa proprio sulle criticità legate all’uso di piante GM in agricoltura e uno dei professori, Marcello Buiatti, ordinario di genetica presso l’Università di Firenze da trent’anni, ci ha rilasciato un’intervista dove smentisce punto per punto i contenuti dell’articolo.

eigenLab: “Nella prima parte dell’articolo viene spiegato che la Syngenta, multinazionale svizzera specializzata nel mercato dei semi e dei pesticidi e impegnata nella ricerca genomica e biotecnologica, abbia ritirato il Golden Rice, “tecnicamente pronto per la coltivazione”, su pressione “dell’opposizione alla tecnologia GM”.” Continua a leggere

eigenNet raggiunge le periferie!

tmp_IMAG0094-1636440200Ormai da qualche giorno è attiva l’antenna sul casottino occupato di gagno! in questo quartiere, già da un mese, un comitato spontaneo di abitanti ha occupato una struttura del comune lasciata abbandonata alle intemperie da anni situata nel parco al centro del quartiere. Il comitato è molto attivo, con una progettualità varia. Gli occupanti, anche senza avanzate competenze informatiche, vorrebbero sfruttare le potenzialità del progetto eigenNet per i moltissimi servizi che si possono sviluppare. La prima idea è di utilizzare la rete per creare un “interfono” tra i condomini per le comunicazioni verso il casottino e tra gli abitanti, che dopo l’esperienza dell’occupazione stanno iniziando a comportarsi come una vera community!