Comunicato di solidarietà ai compagn* del Newroz

Stamattina è stata sfondata una porta del centro sociale Newroz e qualcuno ha dato fuoco all’edificio.
Riconosciamo in questo gesto un atto vile e vergognoso, una forza meramente distruttiva che in quanto tale non può intaccare i percorsi di socialità e solidarietà che in quello spazio si generano quotidianamente.
Complici e solidali con i compagn* del Newroz!

Assemblea pubblica oggi alle 17!

Giorno 1

Con l’inizio della primavera abbiamo deciso di ricominciare i lavori all’orto vicino al nostro laboratorio, nel giardino del polo Fibonacci.

Il primo giorno abbiamo cominciato rimuovendo tutto ciò che non fosse terra: piante vecchie, canne, camminamenti, ecc. Dopodiché abbiamo distrutto i vecchi cumuli per appianare il terreno e cominciare la
filtratura della terra, passaggio lento ma purtroppo necessario a causa del terriccio molto argilloso che abbiamo.

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Né Newton né Leibniz ma mente collettiva

“Omnia sunt communia” – Thomas Muntzer

All’interno della comunità matematica si discute tutt’ora, anche se ormai folcloristicamente, della disputa molto accesa e mai conclusa tra Isaac Newton e Gottfried Leibniz per la paternità del calcolo infinitesimale, branca fondante dell’analisi matematica e dunque presupposto per tanti risultati tecnologici e scientifici dell’ultimo secolo.
Newton, pur iniziando prima di Leibniz a sviluppare il “metodo delle flussioni”, tardò molto nel pubblicare i suoi risultati. Inizialmente tra i due nacque un produttivo scambio epistolare, tramite il quale gli scienziati iniziarono a comprendere la portata delle loro intuizioni, ma che terminò bruscamente non appena si presentò ad entrambi il timore di vedersi strappare il primato della scoperta.
Nel 1684 Leibniz pubblicò il “Nova methodus pro maximis et minimis”, primo trattato di analisi matematica mai pubblicato. Fu allora che Newton accusò il collega di plagio, appellandosi alla Royal Society of London, del quale era membro onorario, per essere riconosciuto come padre di quelle scoperte che non pubblicò però prima del 1687, nel suo celebre “Philosophiae naturalis principia mathematica”. Leibniz dal canto suo sostenne che anche prima di leggere i testi di Isaac avesse ottenuto certi risultati. Continua a leggere

eigenNet sbarca oltrarno

«Per mezza Toscana si spazia / un fiumicel che nasce in Falterona / e cento miglia di corso nol sazia» scriveva Dante Alighieri introducendo nella sua Commedia il fiume che ha portato tanta magnificenza alla Toscana in passato.
Ancora oggi l’Arno è qui, a tagliare Pisa in due, a dividere spontaneamente “tramontana” da “mezzogiorno”. Un simbolo, un’attrazione, una risorsa, certamente. Ma anche una sfida importante per chi come noi pretende di ricollegare le due parti della città con dei ponti… wireless!

Il nodo potenziale viene chiamato “Pisa::Must” che lascia subito intendere la nostra determinazione al raggiungimento di questo importante obiettivo. Non sappiamo quali altri nodi riuscirà a vedere, i palazzi dei lungarni sono elevati e sembrano oscurare la visuale. Per vincere questa sfida abbiamo bisogno di puntare in alto, molto in alto. Quanto in alto? Beh, forse un palo di sei metri è sufficiente! In realtà il “palo” da noi scelto è un tubo Innocenti, quelli che usano i muratori per costruire le impalcature.
Il giorno fissato è Domenica e ci ritroviamo la mattina nel nostro laboratorio per una veloce ricognizione del materiale necessario. Penso di non esagerare se dico che nei montaggi l’organizzazione è tutto, ma se non proprio “tutto” è comunque molto, molto importante. Basta scordarsi un piccolo componente, un tassello, un bullone o uno spinotto e il montaggio deve essere posticipato. Iniziamo a caricare il carrello e a gonfiare i nostri zaini, mentre c’è chi si occupa di controllare che l’antenna sia flashata e funzionante. Cavo elettrico, corrugato, cavo FTP, palo, staffe, etc. sembra ci sia tutto. Il palo viene afferrato alle estremità e portato sulle spalle, il carrello,spinto con fragore, fa strada al gruppo. Continua a leggere