Giorno 5

Il tempo è rimasto freddo e piovoso ancora per qualche settimana, tuttavia alcune piantine sono comunque spuntate! Infatti il poco sole preso durante il giorno è bastato a non far congelare terra e semi, che, appena sentita l’occasione, sono germogliati. Con l’arrivo della primavera vera e propria le piantine hanno cominciato a crescere alla grande e anche nei vasi della prima semina sono spuntate delle piante che credevamo non sarebbero mai nate!
Nel frattempo abbiamo recuperato dell’erba appena tagliata e sparsa per tutto l’orto, così da fare da pacciamatura contro le erbacce e compost allo stesso tempo. Ne abbiamo aggiunta anche alla compositera, così da aumentare il concime.

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Giorno 4

Dopo aver preparato il terreno per il nuovo orto e dopo la semina in vaso di pomodori, melanzane, cetrioli, peperoni, zucche e zucchine, abbiamo aspettato che queste nascessero.

Purtroppo il meteo è stato inclemente: a dispetto dei tre giorni di sole e caldo primaverile di quando abbiamo preparato la terra (lavoravamo a torso nudo!), il mese successivo è stato un susseguirsi continuo di pioggia e freddo, per cui dopo 4 settimane  abbiamo avuto seri dubbi sul fatto che i nostri semi non si fossero congelati. Abbiamo, quindi, ri-seminato tutto, spostando la serra in un punto più esposto al sole, isolandola anche lateralmente con del TNT. Speriamo bene!

Giorno 3

Abbiamo finito di zappare il terreno avendo cura che non rimanessero blocchi di terra compatta per quanto possibile. Nel pomeriggio si è proceduto mischiando stallatico alla terra (circa 400 litri) e si sono eretti i cumuli su cui saranno coltivate le piante.

L’idea è creare cumuli abbastanza larghi perché ci stiano due file di piante per ogni cumulo, così da guadagnare spazio. In mezzo a ogni fila di piante si praticherà un solco per innaffiare. Il terreno è stato lasciato quindi a riposo per circa un mese.

Abbiamo infine festeggiato la fine della preparazione della terra!a “spinta in più” evitarndo però che si brucino le radici!

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L’altra faccia della spirale

Qualche tempo fa ad eigenLab abbiamo deciso di progettare e costruire una spirale aromatica.

Qual’è la differenza rispetto alla coltivazione delle stesse piante aromatiche, magari in fila, nell’eigenOrto?

Le motivazioni sono molteplici: una spirale sviluppata in altezza fa guadagnare spazio coltivabile e risorse, come l’acqua e il tempo da dedicare alla manutenzione.

Le piante, coltivate in un particolare ordine, riescono non solo a coesistere una accanto all’altra, ma anche ad aiutarsi a vicenda, sia dal punto di vista del-ben noto ai coltivatori- problema parassitario, sia per quanto riguarda l’esposizione al sole, lo spazio per le radici e l’ approvigionamento d’acqua.

Si va dalla melissa, con il suo inconfondibile profumo di agrumi, all’immancabile erba cipollina, alla salvifica aloe, all’utilissimo basilico, a tante altre erbe che vi invitiamo a scoprire (e assaggiare!) nel giardino accanto al nostro laboratorio.

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Giorno 2

Abbiamo finito di zappare la terra in modo che si asciugasse il più possibile anche sotto la superficie (essendo terra argillosa trattiene molta acqua e se non viene smossa la durezza impedisce al sottosuolo di asciugarsi, quindi questa operazione ci è parsa molto importante).
Durante la zappatura si è continuato a rimuovere la gramigna.
E’ stata piantata Amanda, l’albero di mandarino, dietro il nostro laboratorio!

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