Giorno 13 – Il buono, il brutto e il cattivo

Il cattivo.

Non siamo ancora riusciti a trovare il Piretro per sconfiggere la colonia di animaletti che sta assediando il nostro cavolo.  Purtroppo non deve essere di facilissima reperibilità perché abbiamo girato diversi negozi senza trovarne traccia! Nonostante ciò, la pianta continua a crescere rigogliosa. Speriamo di poter risolvere al più presto il problema per non comprometterlo ulteriormente! La ricerca continua…

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Giorno 12 – Aggiornamenti

Come avevamo già anticipato nell’ultimo day by day, abbiamo finalmente terminato il sentiero nella striscia di terra non coltivata dell’orto. Ci sarà utile per tenere alla larga le erbacce randomiche e per facilitare il passaggio durante l’inverno, quando le abbondanti piogge renderanno la terra fangosa. Abbiamo recuperato una trentina di piastrelle quadrate e le abbiamo posizionate in due file adiacenti. Per fare in modo che prendessero aderenza con il terreno, abbiamo preparato la terra bagnandola e livellandola, creando una sorta di “calce” naturale. Dopo un paio di ore la terra risultava già asciutta e le mattonelle una vera e propria pavimentazione!

Le piante crescono rigogliose. L’unica a darci qualche problema è quella del cavolo. Purtroppo dei piccoli insetti neri stanno mangiando tutte le foglie bucherellandole; abbiamo letto che una volta attaccata la foglia si seccherà. Uno dei rimedi naturali è il Pireto, un’insetticida di origine vegetale utilizzato nell’agricoltura biologica. Si tratta di un prodotto di bassa tossicità che rispetta l’ambiente, l’uomo, gli animali, gli insetti utili (coccinelle e simili) e gli insetti impollinatori (api, ecc.) .Si ricava da fiori simili a margherite di facile reperibilità.

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Giorno 11 Il bastone della tua vecchiaia

Le piante di pomodoro sono ormai grandicelle (sono già visibili i primi frutti), ed essendo per natura piante striscianti, necessitano di un supporto per potersi sviluppare in altezza e non colonizzare l’intero orto!
Per questo abbiamo recuperato delle canne selvatiche e le abbiamo disposte in modo da creare una struttura, a mo’ di “tenda”. Ne abbiamo aggiunte delle altre più sottili nel punto di incontro delle precedenti, parallele al terreno, formando un’unica struttura stabile. I pomodori sono stati legati ai sostegni con dei fili appositi, che potrete trovare in qualsiasi negozio di giardinaggio. Abbiamo dovuto aver cura di prendere solo il ramo principale di ogni pianta per evitare che gli altri si spezzassero.
Visto che abbiamo recuperato delle mattonelle vorremmo, nei prossimi giorni, realizzare una pavimentazione nelle strisce di terra non coltivate per rendere più agevole il passaggio d’ inverno. Tutto questo nella prossima puntata! Continua a leggere

Giorno 10 – Adotta una piantina

Dopo aver trapiantato anche le melanzane nell’orto, ci siamo accorti che nuovamente avremmo dovuto eliminare quelle più fragili, come è successo per i pomodori. Sta volta però, un po’ per spirito genitoriale, un po’ sotto il consiglio di Nicola, un ragazzo della facoltà di Scienze, abbiamo deciso di non buttarle, ma regalarle: metteremo i vasetti vicino alla porta d’entrata del laboratorio con delle etichette per poterle distinguere (ci saranno sia cavoli che melanzane) e chiunque abbia voglia di imitare il nostro percorso anche solo aggiungendo un vaso in balcone, è libero di prenderle, o potete contattarci per prenotarle. Trattate con cura le nostre piantine, e soprattutto, non usate diserbanti chimici!

Inoltre questa mattina uno di noi, controllando l’orto, ha scoperto il felice evento: finalmente i nuovi semi di zucchina hanno fatto capolino dalla terra!

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Quarto post. Una generazione coltiva un albero, quella successiva ne gode l’ombra. [cit.]

Come promesso, ecco il nuovo assetto dell’orto, come potete vedere nessuna pianta si trova al posto di prima, ed è molto ingrandito!

schema orto

Intanto le zucchine in fiore sono state fecondate e rucola e spinaci sono pronti per essere colti.

Abbiamo cominciato a creare dei camminamenti tra una fila di piante e l’altra, ma imparando dai nostri errori non sono più piastrellati, bensì di plastica e con dei fori che permettono il deflusso dell’acqua evitando l’effetto “scivolo” che si era creato lo scorso anno.

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