STREET PARADE #SEDERILIBERI

Da qualche giorno molti gesti quotidiani sono diventati sanzionabili in città e tra le mura universitarie, vale a dire: sedersi sui gradini per mangiare un panino o sdraiarsi su una panchina, e tante altre semplici azioni che potete trovare descritte nelle fantastiche ordinanze della giunta a marchio Lega.

È un vero e proprio ossimoro quello che troviamo scritto nelle ordinanze dove ai termini “suolo pubblico” sono affiancati i più disparati divieti relativi a qualsivoglia azione normalmente svolta in questi luoghi[1]. La schizofrenia deve essere risolta: o questi spazi costituiscono un bene pubblico e quindi è possibile usufruirne al meglio, oppure il comune di Pisa e la sua università sono diventate proprietà proprietà private; in quest’ultimo caso aspettiamo solo il momento in cui si dovrà pagare anche il parcheggio per la bici.

L’Università di Pisa è stata nominata tante volte, ma come al solito non ha preso alcuna posizione [1] e lascia che parole d’ordine di questo tipo si trascinino come viscide sanguisughe del territorio urbano, senza fare una piega. E non disse nemmeno una parola, l’università, durante tutto il periodo di campagna elettorale, quando le destre dipingevano gli studenti e le studentesse come portatori di degrado, corpi devianti da disciplinare, sorvegliare, punire, espugnare.

Come al solito salutiamo il rettore Paolo Mancarella [2] e lo ringraziamo per porsi sempre dalla parte dei suoi studenti e studentesse [3].

Ci vediamo allor venerdì 12 ottobre in Piazza della Pera (aka Piazza Gambacorti) alle ore 23.59 per sfilare in città e riprenderci ancora una volta con i nostri corpi la legittimità di esistere; la legittimità di attraversare, occupare, ridefinire, migliorare, esplorare, condividere, allargare i nostri spazi. Stay tuned, sul questo sito, o sui socialz [4].

[0] Divertitevi pure qui
[1] forse si tratta di questo?
[2] Ogni tanto usiamo Mancarella, altre volte Marachella, non ci ha ancora fatto sapere come preferisce essere chiamato. Ma la sostanza alla fine non cambia.
[3] Come quando ha deciso di spedire una diffida legale ai suoi studenti in occasione di un’assemblea studentesca in orario di apertura del dipartimento
[4] Namely, evento su quel cesso di faccialibro, oppure pagina su quell’altra schifezza di twitter, e per i veri pro il tooth sul bellissimo Mastodon,

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