Cineforum “CTRL”

I temi della sicurezza e del controllo sono centrali nelle nostre società: basti pensare ai dibattiti sul terrorismo, la protezione dei dati personali, il controllo dei flussi migratori per la sicurezza, l’ordine pubblico e la stabilità sociale. I termini “sicurezza” e “controllo” possono addirittura riferirsi ai nostri corpi, ad esempio circa i modi in cui ci sentiamo condizionate/i, o nella rassegnazione alla logica per cui il prezzo necessario per la sicurezza è la rinuncia a ogni spazio personale.

Il mondo che viviamo oggi vede il compimento storico di questi concetti e del loro intrecciarsi, come ad esempio nella dinamica tra controllo e tecnologia. Tinder, criptovalute, fenomeni di sorveglianza di massa espliciti (come il caso cinese) o più sottili e diffusi, sono alcune componenti di un mondo complesso, in cui coesistono le forze dell’OpenSource e quelle del tracciamento di metadati, che entrano in conflitto.  Così, è sempre più difficile elaborare delle opinioni personali a riguardo.

Domandiamoci quindi come immaginiamo il futuro e come si evolveranno i meccanismi di controllo in tutti gli ambiti sociali, da quelli più privati, a quello dei media, le relazioni, il lavoro e l’economia.
Questo cineforum è un’occasione d’incontro e discussione su questi temi, che cerca di spaziare il più possibile tra le declinazioni di sicurezza e controllo; per questo i titoli in programma sono molto eterogenei nello stile e nei contenuti: oltre ad affermare certe linee-guida per un’idea di futuro, ci piacerebbe indagare insieme e affinare gli strumenti di analisi e azione che portino a una maggiore consapevolezza e alla riappropriazione degli spazi virtuali.

Parlare di controllo non è semplice, soprattutto in un contesto dove sono radicate espressioni che inducono a pensare che le pratiche di sorveglianza e controllo sociale interessino e preoccupino solamente chi ha “qualcosa da nascondere”. Per questo motivo il cineforum si aprirà con il documentario Nothing to Hide (Niente da Nascondere) che mette al centro la tesi anti-privacy «se non hai nulla da nascondere allora non hai niente di cui preoccuparti», che è tra le più difficili da mettere in discussione perché appiattisce il concetto di privacy su quello dell’azione criminale.
Nothing to Hide riesce a sovvertire questo collegamento e a comunicare molto chiaramente che tutt* noi, al contrario, abbiamo qualcosa da nascondere, anche quando non lo crediamo, e che la condotta che mettiamo in campo riguardo alle tecnologie e al mondo dell’informazione è lungi dall’essere consapevole delle reali dinamiche che lo governano.

Il secondo appuntamento tratterà di un altro ambito del controllo: l’educazione scolastica e familiare, dove sono riprodotte in forme meno istituzionalizzate alcune tipiche dinamiche di controllo. La puntata 4×02 di Black MirrorArkangel – vede come protagonisti l’attaccamento e la preoccupazione di una madre nei confronti della figlia, in una dinamica di tutela e protezione che prende il sopravvento fino a scivolare nel controllo totale della vita di una persona.

Infine, 1971 è un salto nel passato, un documentario che racconta uno dei primi grandi “leaks” della storia contemporanea, nel corso del quale alcuni attivisti hanno trafugato e pubblicato dei documenti dell’FBI riguardanti le attività illegali di sorveglianza di massa e repressione dei movimenti pacifisti e per i diritti civili. A distanza di quasi cinquant’anni, questo documentario rivela il taglio storico del filo rosso che congiunge le tematiche affrontate.

Inaugurazione della stampante 3D autocostruita

Siamo finalmente alle fasi finali della costruzione della stampante 3D: restano da fare qualche test e gli ultimi ritocchi, ma già funziona egregiamente.

 

Domani 6 luglio dalle 17.30 in poi le porte saranno aperte a chiunque sia incuriositu da questa macchina costruita collettivamente:

  • qual’è il motivo per autocostruirsela anziché acquistarne una già pronta (a parte l’alta percentuale di genovesi nel hacklab)?
  • Perché è interessante una macchina che può stampare pezzi di ricambio per se stessa e per altre macchine?
  • Perché preferiamo i paradigmi OpenSource al turbocapitalismo?
  • È possibile riciclare la plastica? ( yes! )

 

Vi aspettiamo numeros* domani al casottino nel polo Fibonacci: stampiamo qualcosa, facciamo chiacchiere 3D aperitiveggiando, una giratina nell’orto col tramonto e la musica a far da sfondo.

31/03 Jabber @eigenLab: presentazione del servizio

Scaldate i motori! eigenLab presenta il nuovo super servizio che gira sulla sue macchine: Jabber, anche detto XMPP. La sigla sta per eXtensible Messaging Presence and Protocol, ed è un sistema di chat libero e aperto utilizzabile da chiunque!

A cosa serve? Perché lo abbiamo creato? Che differenza c’è tra questa chat e le altre più note e diffuse? Se questi interrogativi ti frullano nella testa giorno e notte fino a friggerti il cervello, questa presentazione è proprio quello che aspettavi!

Vieni a scoprire come funziona, come utilizzarlo, perché utilizzarlo e, soprattutto, cosa ci ha spinto a decidere di offrire al pubblico un servizio di chat di questo tipo, il tutto in un pomeriggio di autoformazione (un po’), chiacchiere (un altro po’) e tanta giuoia (proprio tanta!),  con tanto di guida (davvero pochissimo) all’installazione e alla configurazione.

Dopo la presentazione ci saranno anche qualche drink
e una fantastica super bellissima jam session aperta a tutt*!

Venerdì 31/03
h 18:00
c/o AM2@eXploit (Largo Bruno Pontecorvo, Pisa)

gotta trust ‘em all! (semicit.)

day by day stampante 3D – giorno II

1- Bill Of Material

2-Incollaggio delle parti da non resinare

Nel secondo appuntamento abbiamo incollato i vari pezzi della stampante che avevamo precedentemente verniciato col flatting. 

I pezzi che abbiamo potuto incollare sono solo quelli che non dovranno essere poi passati con resina e fibra e che non fanno parte della struttura principale.  Per incollare i pezzi abbiamo usato della Vinavil e dei morsetti per tenere i pezzi attaccati  mentre la colla asciugava. Dei libri si sono rivelati ottimi per incollare i pezzi che devono rimanere a 90° fra loro.


Abbiamo riutilizzato la carta forno sulla quale avevamo fatto asciugare i pezzi verniciati col flatting per evitare che questi si appiccicassero al bancone.  Abbiamo lasciato i pezzi a asciugare ed abbiamo cominciato a riguardare il progetto per contare tutto il materiale che ancora mancava all’appello e fare una lista dei componenti e da chi prenderli. La trovate qui https://pad.eigenlab.org/p/bomstampante

day by day stampante 3D – giorno I

1- progetto, sketchup,
2- prima costruzione ad incastro e segnatura resina
3- flatting
4- inizio scrittura BOM (bills of material) con progetto

Il primo giorno, la prima cosa da fare è stata visionare con il gruppo il progetto CAD della stampante e tutti i pezzi che ci sono stati fatti da compagni e compagne del FabLab Genova.

 

Il progetto della stampante è stato disegnato in formato CAD, ed è liberamente disponibile a (aggiungere link). Purtroppo c’è stata la prima difficoltà tecnica: il progetto che stiamo usando noi (trovabile su ) è in un formato visualizzabile solo tramite il programma SketchUp, programma closed source di cui la versione Make è disponibile gratuitamente e può leggere il file. Inoltre, il programma non gira nativamente su Linux, quindi abbiamo dovuto usare una Virtual Machine per visualizzare il progetto. Il livello di dettaglio è molto elevato, e lo useremo come guida durante la costruzione.

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