Giovedi 20 alle 17.30
eigenLab organizza il secondo incontro per chi volesse imparare l’arte del trashware!
Ci saranno persone pronte ad insegnarti e aiutarti!
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È ormai il terzo anno che eigenLab porta avanti il corso da 3 CFU di autoformazione OGM, produzione e utilizzo in agricoltura. La spinta alla creazione di questo ciclo di seminari è nata dall’esigenza di approfondire un aspetto della biologia e delle biotecnologie che viene completamente trascurato dai nostri corsi di laurea: la questione degli organismi geneticamente modificati utilizzati in agricoltura. È stato detto e scritto tanto a questo proposito, sono nati dibattiti, campagne di sensibilizzazione, petizioni. Insomma, fa parte di quegli argomenti di “dominio pubblico”, che soprattutto chi studia biologia o biotecnologie non potrà astenersi dall’affrontare, un giorno.
Quello che abbiamo notato è che l’università fornisce allo studente una mera conoscenza tecnica dell’argomento, tralasciandone gli aspetti sociali, economici e ambientali. Aspetti che, secondo noi, non sono affatto marginali, ma, anzi, costituiscono attualmente la principale spinta alla produzione e ricerca degli OGM.
Il re gli chiese che idea gli fosse venuta in testa per infestare il mare. E quegli con franca spavalderia: “La stessa che a te per infestare il mondo intero; ma io sono considerato un pirata perché lo faccio con un piccolo naviglio, tu un condottiero perché lo fai con una grande flotta.” – De Civitate Dei, Agostino d’Ippona
Per meglio comprendere i rapporti di potere racchiusi nella grande “C” cerchiata che compare sulla maggior parte dei prodotti dell’intelletto, proviamo a ripercorrerne la storia fin dalle sue origini.
Mentre nell’antichità, anche a causa di una diffusa analfabetizzazione, raramente si è sentita la necessità di tutelare legalmente l’autore di un’opera, è in tempi abbastanza recenti e solo con l’avvento della stampa che si inizia a parlare di “diritti di copia” (copyrights).
Nell’Inghilterra del XVI secolo, a seguito dei nuovi mezzi di stampa “di massa” iniziarono a circolare documenti di ogni sorta in grandi quantità, talvolta riportando contenuti non graditi al monarchia dell’epoca. Costoro ebbero quindi la bella idea di fondare una corporazione privata – la London Company of Stationer – il cui compito era controllare i testi in circolazione per approvare soltato quelli autorizzati dal governo. Continua a leggere
Ultimamente siamo in vena di maintaining. La rete mesh [1] è un tipo di rete che ha bisgno di manutenzione continua e bisogna tenere sotto controllo non solo gli apparati fisici ma anche il traffico che passa sui nodi più critici.
Uno dei nodi più utilizzati, a causa della sua posizione, è quello in piazza delle vettovaglie. [2] Da qualche settimana però, faceva i capricci anche lui. Per migliorare la situazione, decidiamo che in questo caso un upgrade sia necessario e abbiamo sostituito una picostation M2 con una M2HP [3] che ha un processore più potente, in questo modo il numero di client [4] che l’antenna può servire aumentano, non creando sovraccarichi. Il collo di bottiglia rimane la banda in uscita verso internet: dato che tutti i nostri servizi sono interni alla rete, non necessitano quindi di accedere ad internet e funzionano anche in assenza di esso; l’accesso ad internet è un servizio a se stante che dipende dalla volontà dei membri della community di condividere la propria ADSL per permettere l’accesso ad internet a chi si collega ad eigenNet.
Approfittando di questo lavoretto risistemiamo l’impianto interno (router per ridistributìire il segnale nell’appartamento, alimentatore per l’antenna, cavi) in modo che possano accogliere il futuro server. Questo nodo infatti funziona solo da ponte verso gli altri nodi dove sono collegati direttamente i server [5] con i servizi di eigennet,o verso le uscite su internet.
[1] http://it.wikipedia.org/wiki/Wireless_mesh_network
[2] http://map.ninux.org/select/pisaluca_carrarino/
[3] http://dl.ubnt.com/datasheets/picostationm/picom2hp_DS.pdf
Durante le prime settimane di Dicembre ci siamo accorti che l’antenna sul tetto di un vecchio membro della nostra community era spenta. [1]
Fausto non abita più in quella casa ed il nodo era rimasto senza un maintainer, quindi ce ne stavamo occupando momentaneamente noi. L’ antenna non aveva mai dato problemi ed era utile per la connettività della zona porta a Lucca, avevamo quindi deciso di non toglierla.
Dovendo ritornare sul tetto per poter capire cosa fosse successo, abbiamo ripreso i contatti con i nuovi inquilini, che non erano al corrente di avere una preziosa antenna di eigennet sopra le loro teste! Un caffè e qualche spiegazione e i nuovi inquilini si sono trovati felicemente sorpresi ed hanno accolto la nostra richiesta di poter continuare a tenere l’antenna sul tetto molto positivamente! (le antenne che utilizziamo hanno un picco massimo di assorbimento di 8 Watt, [2] molto meno di qualsiasi lampadina) l’entusiasmo ha anche portato uno dei ragazzi a salire sul tetto con noi e darci una mano, oltre che, dato che dalla sua camera non era possibile, a gustarsi la vista della torre da una posizione privilegiata. Purtroppo l’antenna era da sostituire poichè essedo cedute le fascette di plastica l’antenna si era capovolta lasciando esposte le parti delicate alle intemperie. (per fissare qualsiasi tipo di dispositivo all’esterno, conviene sempre usare filo di rame, recuperabile dagli innumerevoli vecchi fili per antenne televisive che hanno un’anima di rame puro) [3]
Sostituite le vecchie fascette e l’antenna, abbiamo subito appurato che la connettività era perfetta, anche grazie al nuovissimo nodo [4] a meno di 200m!
[1] http://map.ninux.org/select/pisaexfausto/
[2] http://dl.ubnt.com/datasheets/picostationm/picom2hp_DS.pdf
[3] https://grow.wlan-si.net/wiki/Navodila/NeDa questo è un sintetico tutorial per evitare errori comuni, come quest’ultimo, creato dai nostri amici sloveni che gestiscono una rete mesh che copre tutti i confini della nazione (ad anche oltre!) https://wlan-si.net/en/
[4] https://eigenlab.org/2013/12/un-nuovo-nodo-si-aggiunge-alla-community-pisapower/