COP 17 – Quattro elementi per una riflessione comune.

Quello che chiamiamo clima è per definizione la configurazione di equilibrio di un sistema complesso – dato dalla mutua interazione tra pianeta atmosfera e vita – che si è stabilita sulla Terra in miliardi di anni, un tempo impensabile per qualunque civiltà umana. La nostra stessa esistenza, come quella di qualunque altra specie vivente, non è un caso: siamo “adatti” a questo mondo perché ci siamo evoluti come specie insieme ad esso, e abbiamo avuto il tempo di farlo. Perturbando questo stato di equilibrio il sistema ne troverà un altro, ma non è per nulla detto che noi saremo adatti a questo nuovo mondo e i tempi del cambiamento, che sono quelli della civiltà industriale, non sono certo sufficienti ad una evoluzione delle specie. Continua a leggere

eigenLab@Linuxday2011: making the alternative

Il Linux Day è un importante appuntamento per gli amanti del software libero. Una giornata nazionale interamente dedicata alla divulgazione e all’approfondimento di Linux e delle realtà che lo compongono.

Da dieci anni a questa parte la ILS (Italian Linux Society) coordina la manifestazione organizzando prevalentemente i vari gruppi di utenti Linux presenti sul territorio (LUGTrova un LUG) , che decidono le modalità e le pratiche da attuare nelle varie città per aderire all’iniziativa e stabiliscono come articolare tecnicamente la giornata.

A Pisa è il GULP (Gruppo Utenti Linux Pisa) che si è occupato della realizzazione dell’evento, invitando a partecipare molte realtà vicine alle tematiche del software libero.

Sabato 22 ottobre 2011 anche eigenLab ha voluto contribuire, ritenendola un’ opportunità per confrontarsi su tematiche importanti e attuali. Continua a leggere

Il Quinto Potere

L’ importanza che sta acquistando oggigiorno la rete nei processi sociali e politici degli ultimi anni è indiscutibile. Già durante le rivolte d’autunno, per il referendum e infine in occasione della protesta no-TAV ci siamo potuti accorgere di quanto internet sia diventato l’unico mezzo di informazione libero e non controllato da organi con interessi politici.

In una tale situazione è inevitabile che questo mezzo venga preso di mira da tentativi di oscuramento e piani per acquisire maggior controllo da parte delle istituzioni.

È proprio in questa direzione che si è orientato il E-G8 di internet del maggio scorso, nel quale il presidente della Repubblica Francese, Nicolas Sarkozy, ha proposto normative che consentono ai governi di controllare il traffico di informazioni sulla rete, secondo il modello della legge HADOPI già in vigore in Francia. Nel suo stesso discorso si evidenziavano tutte le contraddizioni di quel E-G8, un continuo “Noi” (Stati) contro “Voi” (utenti), il cui unico obiettivo è quello di normare quell’enorme spazio di libertà che è Internet, zittendo tutte le voci dei dissidenti e lasciando spazio solo alle multinazionali e al loro commercio. Continua a leggere

Progetto eigenOrto

Occupiamoci di ciò che mangiamo: verso una produzione critica del cibo

L’approvvigionamento di cibo è un aspetto fondamentale della vita, ma è diventato ormai talmente automatico per gran parte di noi, che spesso non ci poniamo domande a riguardo: facciamo la spesa al supermercato, magari a quello più grande che ha molta scelta e prezzi più bassi, prendiamo caffè e bibite ai distributori automatici, mangiamo un kebab al volo nella pausa pranzo. Non ci chiediamo neanche da dove e come il cibo giunga fino a noi, tanti sono i luoghi e i modi in cui possiamo reperirlo.

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EigenNet – La nuova frontiera delle reti

Nell’ immaginario di molti di noi internet è il vero luogo dell’informazione libera che raggiunge tutti senza alcuna censura, immune dalla ben nota influenza che i poteri forti hanno su televisione e giornali. La connettività e la libertà offerte dalla rete consentono ora una circolazione di informazioni e saperi senza precedenti, concretizzando il concetto di “rete sociale”. Tale sviluppo è tangibile se osserviamo in particolare le dinamiche dei movimenti nati negli ultimi anni: le lotte non si limitano più soltanto alla piazza ma hanno trovato nella rete un nuovo luogo in cui esprimersi e organizzarsi.

Infatti, tutti i movimenti italiani nati negli ultimi anni, dall’onda viola al book bloc, hanno fatto un uso massiccio della rete sia come veicolo informativo che come luogo di produzione di discorso e dibattito. Le rivolte popolari del Maghreb non avrebbero avuto una diffusione così rapida senza sfruttare le potenzialità dei nuovi strumenti come i social network e i numerosi blog. Continua a leggere