Laboratorio Terre Resistenti -Una scelta di campo – dalla parte della terra e di chi la coltiva

Il Laboratorio Terre Resistenti vuole parlare di t/Terra. Terra come nodo essenziale in cui temi sociali ed ambientali si intrecciano, in cui è imprescindibile coniugare la tutela del territorio e del paesaggio della salubrità della vita con la difesa dei diritti e della dignità dei lavoratori agricoli, in cui la salvaguardia dei beni naturali e la biodiversità è immediatamente ricerca di nuove forme di produzione, distribuzione e consumo.

A partire proprio da queste considerazioni riteniamo inaccettabile l’antitesi tra produttore e consumatore che ci viene imposta dalla grande distribuzione: pensiamo che questa contrapposizione debba essere trasformata piuttosto in una sinergia costruttiva che porta inevitabilmente a scegliere la filiera corta, non solo per seguire un trend, ma soprattutto perché permette di intessere nuove relazioni di reciproco scambio e conoscenza tra compratori e produttori. Un nodo da scogliere con due mani, attraverso pratiche di lotta e di proposta, di critica e di progetto. Se con una mano vogliamo fermare i processi di sfruttamento della terra e di chi la lavora, con l’altra vogliamo costruire alternative ecologiche e sostenibili, cercando di superare l’attuale modello di sviluppo.

Vogliamo costruire legami di mutualità tra mondo urbano e mondo rurale, tra chi ogni giorno tramite il proprio lavoro partecipa alla produzione nella città e nella campagna ma viene separato da ciò che produce ed escluso dalle scelte produttive. Continua a leggere

Trappole individualizzanti contro potenzialità costituenti: analisi e prospettive del conflitto in Rete

Come realtà di movimento testimone dello svolgersi degli eventi di questi ultimi anni riteniamo ormai imprescindibile in un’analisi politica dover considerare anche il ruolo giocato da Internet e dai nuovi media nella costituzione dei rapporti sociali.

Se per McLuhan il mezzo tecnologico ed in particolare il mezzo di comunicazione era un’estensione del corpo fisico, Internet offre la possibilità di riprodurre interamente la nostra identità e quindi le nostre relazioni all’ interno di uno pseudo-luogo virtuale, somigliante e interferente con quello reale e all’interno del quale si riproducono gran parte delle dinamiche a cui siamo abituati. In quanto estensione del nostro corpo fisico, anche quello virtuale sarà quindi potenziale strumento di emancipazione e di liberazione, così come sarà soggetto alle stesse pratiche di controllo a cui siamo soggetti nella quotidianità.
I processi produttivi, i tentativi di repressione e le possibilità di lotta si riassettano davanti ad un nuovo scenario, adattandosi come possibile per proseguire, anche al di là dello schermo, le pratiche a loro affini.

hacker

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Se le piante sono brevettabili…

Due settimane fa la Corte Suprema degli Stati Uniti si è espressa a favore dell’impresa agricola Monsanto nel caso giudiziario che vedeva la grande azienda contro il coltivatore dell’Indiana Vernon Bowman. Questi, a detta dei legali della Monsanto, avrebbe violato uno dei numerosi brevetti sulle sementi geneticamente modificate che, essendo di proprietà della multinazionale, non potrebbero essere piantante senza averne prima pagato le royalties. 
 
Secondo il contadino, invece, egli non avrebbe violato nessun brevetto, ma piantato delle sementi generiche di soia non etichettate Monsanto, destinate alla macinazione o al foraggio. Dopo averle spruzzate con il pesticida RoundUp-Ready, si sarebbe reso conto della presenza di alcuni semi OGM nel suo raccolto, caratterizzati dall’essere resistenti al glicosilato presente nel pesticida. Ritenendo a quel punto che il brevetto Monsanto non fosse più valido, avrebbe conservato i semi delle piante gm per poi ripiantarli negli anni successivi. Continua a leggere

Né Newton né Leibniz ma mente collettiva

“Omnia sunt communia” – Thomas Muntzer

All’interno della comunità matematica si discute tutt’ora, anche se ormai folcloristicamente, della disputa molto accesa e mai conclusa tra Isaac Newton e Gottfried Leibniz per la paternità del calcolo infinitesimale, branca fondante dell’analisi matematica e dunque presupposto per tanti risultati tecnologici e scientifici dell’ultimo secolo.
Newton, pur iniziando prima di Leibniz a sviluppare il “metodo delle flussioni”, tardò molto nel pubblicare i suoi risultati. Inizialmente tra i due nacque un produttivo scambio epistolare, tramite il quale gli scienziati iniziarono a comprendere la portata delle loro intuizioni, ma che terminò bruscamente non appena si presentò ad entrambi il timore di vedersi strappare il primato della scoperta.
Nel 1684 Leibniz pubblicò il “Nova methodus pro maximis et minimis”, primo trattato di analisi matematica mai pubblicato. Fu allora che Newton accusò il collega di plagio, appellandosi alla Royal Society of London, del quale era membro onorario, per essere riconosciuto come padre di quelle scoperte che non pubblicò però prima del 1687, nel suo celebre “Philosophiae naturalis principia mathematica”. Leibniz dal canto suo sostenne che anche prima di leggere i testi di Isaac avesse ottenuto certi risultati. Continua a leggere

Corso OGM: autoformazione critica all’università

L’Assemblea di Scienze in Agitazione, insieme ad eigenLab, portano avanti da anni progetti di autoformazione.
Autoformazione significa poter scegliere in maniera autonoma il percorso di studi da affrontare, poter essere determinanti nella realizzazione di un corso o di un intero percorso di studi perché quello che si impara non sia semplicemente calato dall’alto, preconfezionato e a cui attenersi per dare l’esame, ma un sapere che sia capace di formare coscienze critiche, voglia di conoscere e soddisfare i bisogni e desideri di chi, da sempre, alimenta e tiene in piedi le università: noi studenti. Continua a leggere