La prima guerra mondiale del Web – Spunti per una discussione sulla rete come bene comune.

È notizia di poche ore fa che la discussione su SOPA e PIPA sia stata rimandata a data da destinarsi e che i principali esponenti favorevoli a queste leggi liberticide stiano facendo i primi passi indietro. Ciò che ha portato a questo risultato è stato, da una parte, l’auto-oscuramento per protesta di molti siti mainstream, come Wikipedia, WordPress, Wired, Google, affiancati da un esercito di portali piu’ piccoli e meno conosciuti, dall’altra l’imponente mobilitazione dell’opinione pubblica. Non è da sottovalutare, poi, l’efficacia dell’attacco informatico da parte del gruppo di cyberattivisti Anonymous, scatenata dall’oscuramento di Megaupload da parte dell’FBI, a molti siti del governo USA, di major e case discografiche americane, a cui hanno partecipato anche tantissimi utenti non facenti parte del gruppo hacker. Continua a leggere

Cyber Rights Day: intervista a Carlo Gubitosa

1)Partiamo dai fatti recenti. Il provvedimento improvviso che ha portato alla chiusura/sospensione di Megaupload e le imminenti proposte di legge americane del SOPA e PIPA hanno riport ato l’ attenzione pubblica su tematiche spesso trascurate quali copyright, pirateria e diritti digitali. La maggior parte dei siti di informazione hanno quindi espresso la loro contrarietà a provvedimenti troppo coercitivi, chiedendo dei sistemi meno invasivi per proteggere e tutelare il diritto d’ autore.

Quello che però si stenta a proporre, tesi da lei riportata in vari scritti, è che l’ idea stessa di proprietà intelettuale è un concetto obsoleto e vincolante la libera informazione, e che la cosiddetta pirateria informatica non è una minaccia per la produzione intellettuale ma anzi ne può essere promotrice. Continua a leggere

Eigenlab vs. Facebook

DICHIARI DI AVER LETTO E ACCETTATO LA NORMATIVA SULLA PRIVACY?

Secondo la normativa europea sulla privacy, con particolare riferimento al Data Protection Act del 2003, ogni utente del web ha diritto di richiedere tutte le informazioni personali su di sé conservate dai servizi web, inclusi i social network e, ovviamente, i servizi web hanno il dovere di consegnare tali informazioni all’utente che le richiede. Nel caso di Facebook, sono state riscontrate diverse violazioni della normativa, tanto da indurre alla nascita di una campagna, detta “Europe versus Facebook”, per sostenere l’applicazione delle direttive europee sul social network, ad opera di Max Schrems, lo studente austriaco di 24 anni che per primo ha riscontrato le trasgressioni. Il sito critica innanzitutto il modo con cui Facebook tratta i dati cancellati: molte informazioni che gli utenti eliminano dal proprio profilo vengono conservate nei server, quando invece il DPA 2003 prevede che tali informazioni vengano immediatamente rimosse anche dai server. Continua a leggere

Cina: Censura locale danno globale

In Cina sono in arrivo nuove misure restrittive poste dal Governo alla libertà di informazione e alla diffusione sul web. Ad essere sotto attacco in particolare è Twitter, social network ultimamente utilizzato dai giornalisti per diffondere notizie riguardanti le vicende di corruzione della classe politica.

Secondo l’organismo che vigila sulla stampa, su Internet vengono diffuse notizie non verificate che danneggerebbero sia la sfera pubblica che quella privata della nazione asiatica. Continua a leggere

The empire strikes ‘Black'(berry)

In questo articolo Reporter Sans Frontier parla di come la Research in Motion (RIM), azienda canadese che produce lo smartphone BlackBerry, stia cedendo alle richieste da parte di vari governi di avere accesso ai dati trasmessi tra dispositivi BlackBerry dei privati cittadini.

Già durante le rivolte di Londra pare che l’azienda abbia ceduto al governo inglese la possibilità di intercettare i messaggi scambiati tra i rivoltosi, mentre ora gli occhi sono puntati su altri Paesi come India, Russia, Sudafrica e Indonesia. Continua a leggere