Il casottino di eigenLab è ancora senza corrente, e gran parte delle attività agonizza in una condizione di stasi ormai da più di una settimana. Al momento siamo in attesa di una comunicazione da parte del rettore sulla questione specifica della corrente.
Per quanto riguarda lo spazio, è ufficialmente sotto sgombero, e questa sarebbe una questione ben più semplice se non riguardasse tutte le realtà devianti dell’università animate e autogestite da studentesse e studenti. Proprio nei loro confronti l’amministrazione centrale ha in mente un piano di riqualificazione complessiva, con la loro espulsione e la riorganizzazione funzionale delle (c’è da dire purtroppo piccole) aree e spazi che occupano.
Nell’epoca in cui gli identitarismi si confondono con i populismi per mano dei professionisti del decoro per generare nuovi -ismi che riecheggiano fascismi fatti di frontiere, tolleranza zero e soppressione di qualsiasi forma di devianza dalle strade, dalle città, dalle università, elmi ed armi nuove richiedono una riflessione-azione lucida, decisa, concertata, partecipata.
Si impone pertanto la forma assembleare, che includa oggi più che mai tutte e tutti, da chi vive la militanza come un nucleo fondante della propria persona, a chi attraversa tutti gli spazi comuni, dalle aule studio, alle iniziative culturali, alle rappresentanze, alle lotte e le solidarietà trasversali in seno al tessuto sociale.
Domani, giovedì 28 giugno, alle ore 21 ci vediamo ad eXploit (largo Bruno Pontecorvo, davanti al dip. di Matematica) per parlarne: studenti e studentesse, collettività, e chiunque in generale vive e attraversa le aule studio e gli spazi autogestiti in università, è invitato/a a partecipare!
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