“Ho scoperto l’altro giorno che potevo chiedere di staccarvi la corrente, quindi l’ho fatto”. Così gongolava, ormai un anno e qualche mese fa, con spavalda soddisfazione l’illuminatissimo rettore Paolo Maria Mancarella, commentando l’episodio del distacco della corrente al casottino di eigenLab davanti a due rappresentanti degli studenti di scienze. Allora allibimmo per questa infantile arbitrarietà della disposizione del potere del rettore della nostra università. I mesi a venire ci avrebbero riservato ben altre dimostrazioni di questa abissale ottusità.
La lista delle marachelle del Magnifico è lunghissima ed è stata via via documentata [1,2,3]: ricordiamo solo le ultime dell’estate quando ha deciso di consegnare la diffida legale per un cineforum in università ad alcuni studenti eletti negli organi di rappresentanza, alludendo a un’inesistente responsabilità legale di questi ultimi. In quella occasione il rettore ha ordinato al personale di portineria di condurre per suo conto una crociata contro i volantini e la realizzazione dell’evento, e ha intimidito i dipendenti della ditta che si occupa della custodia dell‘aula studio Pacinotti, dispiegando un atteggiamento autoritario e oppressivo. Ci asteniamo dal commentare ulteriormente, dato che l’episodio in sé la dice lunga sulla considerazione che questo individuo ha della dignità delle mansioni di lavoro di quelli che considera i suoi sottoposti.
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