Giorno 2

Abbiamo finito di zappare la terra in modo che si asciugasse il più possibile anche sotto la superficie (essendo terra argillosa trattiene molta acqua e se non viene smossa la durezza impedisce al sottosuolo di asciugarsi, quindi questa operazione ci è parsa molto importante).
Durante la zappatura si è continuato a rimuovere la gramigna.
E’ stata piantata Amanda, l’albero di mandarino, dietro il nostro laboratorio!

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Giorno 1

Con l’inizio della primavera abbiamo deciso di ricominciare i lavori all’orto vicino al nostro laboratorio, nel giardino del polo Fibonacci.

Il primo giorno abbiamo cominciato rimuovendo tutto ciò che non fosse terra: piante vecchie, canne, camminamenti, ecc. Dopodiché abbiamo distrutto i vecchi cumuli per appianare il terreno e cominciare la
filtratura della terra, passaggio lento ma purtroppo necessario a causa del terriccio molto argilloso che abbiamo.

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eigenNet sbarca oltrarno

«Per mezza Toscana si spazia / un fiumicel che nasce in Falterona / e cento miglia di corso nol sazia» scriveva Dante Alighieri introducendo nella sua Commedia il fiume che ha portato tanta magnificenza alla Toscana in passato.
Ancora oggi l’Arno è qui, a tagliare Pisa in due, a dividere spontaneamente “tramontana” da “mezzogiorno”. Un simbolo, un’attrazione, una risorsa, certamente. Ma anche una sfida importante per chi come noi pretende di ricollegare le due parti della città con dei ponti… wireless!

Il nodo potenziale viene chiamato “Pisa::Must” che lascia subito intendere la nostra determinazione al raggiungimento di questo importante obiettivo. Non sappiamo quali altri nodi riuscirà a vedere, i palazzi dei lungarni sono elevati e sembrano oscurare la visuale. Per vincere questa sfida abbiamo bisogno di puntare in alto, molto in alto. Quanto in alto? Beh, forse un palo di sei metri è sufficiente! In realtà il “palo” da noi scelto è un tubo Innocenti, quelli che usano i muratori per costruire le impalcature.
Il giorno fissato è Domenica e ci ritroviamo la mattina nel nostro laboratorio per una veloce ricognizione del materiale necessario. Penso di non esagerare se dico che nei montaggi l’organizzazione è tutto, ma se non proprio “tutto” è comunque molto, molto importante. Basta scordarsi un piccolo componente, un tassello, un bullone o uno spinotto e il montaggio deve essere posticipato. Iniziamo a caricare il carrello e a gonfiare i nostri zaini, mentre c’è chi si occupa di controllare che l’antenna sia flashata e funzionante. Cavo elettrico, corrugato, cavo FTP, palo, staffe, etc. sembra ci sia tutto. Il palo viene afferrato alle estremità e portato sulle spalle, il carrello,spinto con fragore, fa strada al gruppo. Continua a leggere

Ottavo post. “Tanto vale l’uomo, tanto vale la sua terra”

L’anno accademico sta giungendo al termine ma la terra non ha scandenze, continuando a dare vita a verdure buonissime.

Abbiamo fatto la raccolta delle patate, e deciso che il prossimo anno avranno più spazio nell’orto: Con sole due piante (nate ognuna da un tubero!) abbiamo raccolto quasi un chilo di patate. La raccolta va fatta un paio di settimane dopo la morte della pianta, ricordandosi che è sempre meglio tardare la raccolta piuttosto che posticiparla.

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Settimo post. Conserve!

Quest’anno abbiamo deciso di fare delle conserve con la maggior parte dei prodotti dell’orto.

In questo post vi spiegheremo come conservare i cetrioli sotto aceto. Abbiamo utlizzato tutti gli ingredienti del nostro orto (a parte l’aceto!!)

Per otto barattoli da 200 ml ciascuno abbiamo utilizzato:

500 ml di aceto di vino

750 ml di acqua

1 cucchiaio di sale grosso

6 cetrioli di medie dimensioni

1 cipolla di tropea

8 foglie di alloro

semi di peperoncino

semi di finocchietto

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