In questi ultimi mesi eigenLab ha partecipato all’organizzazione della “Settimana scientifica”, evento che si svolge ogni anno al Liceo scientifico “Ulisse Dini”. Il progetto, che sarà presentato al pubblico tra il 16 e 18 aprile, consiste nella presentazione da parte degli alunni di quello che hanno creato nei mesi precedenti all’evento. A gennaio, eigenLab ha proposto la realizzazione della pila di Volta, di un motore magnetico bifase e del generatore di Van de Graaff, ovvero un laboratorio incentrato sulla produzione di energia DIY (Do It Yourself)
L’adesione è stata molto ampia, dandoci prova della volontà da parte dei “non addetti ai lavori” di scoprire come poter costruire davvero degli strumenti realizzabili con materiali di riciclo e la cui realizzazione permetta di approfondire il complicato tema della produzione di energia. La numerosa partecipazione ci ha permesso di portare i principi di autoformazione e autoproduzione al di fuori dell’ambiente universitario, mostrandoci come ci sia molto interesse nell’appronfondimento della filosofia DIY anche nelle realtà che non attraversiamo tutti i giorni, come quelle delle scuole superiori.
Insieme ad un gruppo di 50 studenti, abbiamo condiviso la nostra formazione in fisica, illustrando il concetto di energia ed affrontando il tema della produzione (o meglio conversione) di energia elettromagnetica, mettendo in pratica queste conoscenze in laboratorio ed appronfondendo i principi base dell’elettromagnetismo o delle reazioni chimiche elementari su cui si basa il funzionamento degli strumenti che volevamo realizzare. La struttura di gruppo che abbiamo sperimentato non prevede l’esistenza di un “professore” che impartisce idee e direttive, ma di un intero insieme di persone (con diversi gradi di esperienza) che affronta un problema partecipando attivamente alla creazione e all’attuazione di una sua possibile soluzione. In questo modo, abbiamo sperimentato quello che per noi è un tipo di insegnamento orizzontale e più aperto al confronto e al dialogo, che si pone come alternativa al metodo didattico tradizionale adottato nelle scuole primarie e secondarie italiane. Tale sperimentazione ha portato dei risultati eccezionali: i ragazzi e le ragazze si sono immediatamente dimostrati molto interessati, collaborando attivamente alle discussioni di progettazione e proponendo idee nuove rispetto ai piani che avevamo già portato.
Il continuo scambio d’idee e di soluzioni all’interno del gruppo ha portato quindi a risultati migliori rispetto a quelli che si sarebbero ottenuti tramite una sterile realizzazione di progetti prestabiliti, dimostrando come gli spunti di coloro che attualmente sono considerati “studenti”, i quali dovrebbero semplicemente assorbire nozioni, sono preziosi, e come una metodologia di insegnamento orizzontale ne stimoli l’espressione: da ciò ne hanno tratto beneficio sia l’apprendimento dei concetti fisici illustrati (o meglio, condivisi) dai membri più esperti del gruppo sia la realizzazione pratica dei progetti. Inoltre, oltre a migliorare e consolidare conoscenze pregresse a volte mal digerite durante le convenzionali lezioni universitarie, ci siamo divertiti a risolvere insieme ai ragazzi del laboratorio quali sono le difficoltà che si incontrano normalmente nel trasformare una teoria fisica in pratica, dal progettare un motore, al reperire i pezzi necessari e, infine, alla realizzazione del motore stesso.
L’importanza della condivisione aperta delle idee e del continuo confronto e discussione delle metodologie, delle teorie e dei progetti è un principio che eigenLab condivide da sempre ed è stato maggiormente necessario in questo contesto. La chiusura del sapere tramite dispositivi legislativi quali brevetti, copyright e royalties creano recinti all’interno dei quali pochi possono accedervi e dunque sono strumenti non adeguati alla diffusione della conoscenza. Senza dilungarci troppo su questo punto (abbiamo infatti già esposto le nostre criticità a riguardo[1]) vorremmo porre l’accento su come, tramite questa esperienza, abbiamo potuto mettere in pratica ciò per cui lottiamo da anni, come l’importanza della collaborazione e della condivisione dei saperi. La preparazione degli esperimenti e la scrittura delle dispense di fisica che abbiamo fornito liberamente ai ragazzi sono stati anch’essi processi collettivi avvenuti precedentemente al progetto e realizzati ragionando e discutendo insieme.
Nel nostro piccolo, abbiamo potuto sperimentare quello che crediamo avvenga in larga scala, cioé il fatto che tutto il nostro bagaglio di conoscenze non derivi da un’unica fonte calata dall’alto ma sia la conseguenza di numerose e variegate interazioni, come gli appunti presi a lezione, le discussioni con i nostri colleghi o conoscenti e i ragionamenti di gruppo. Per questi motivi, parlare di scienza cercando di dare una paternità ad ogni articolo, libro, pubblicazione, invenzione secondo noi non ha alcun senso, perchè “si sta discutendo semplicemente su a chi spetta aver messo l’ultima tegola di una casa costruita da tante e tanti durante i secoli, per di più se questa diatriba ci nega la possibilità di collaborare con menti impegnate sui nostri stessi cavilli.” [2]
Il percorso portato avanti da noi insieme agli studenti ci è sembrato molto proficuo ed ha evidenziato quanto un nuovo metodo di fare didattica più aperto e orizzontale sia necessario e produca ottimi risultati. Per questo motivo, speriamo di poter proseguire questa sperimentazione nei prossimi anni.
[1]https://eigenlab.org/2014/01/copyright-diritto-d-editore-diritto-di-censura/#more-987
[2]https://eigenlab.org/2013/03/ne-newton-ne-leibniz-ma-mente-collettiva/