Il re gli chiese che idea gli fosse venuta in testa per infestare il mare. E quegli con franca spavalderia: “La stessa che a te per infestare il mondo intero; ma io sono considerato un pirata perché lo faccio con un piccolo naviglio, tu un condottiero perché lo fai con una grande flotta.” – De Civitate Dei, Agostino d’Ippona
Per meglio comprendere i rapporti di potere racchiusi nella grande “C” cerchiata che compare sulla maggior parte dei prodotti dell’intelletto, proviamo a ripercorrerne la storia fin dalle sue origini.
Mentre nell’antichità, anche a causa di una diffusa analfabetizzazione, raramente si è sentita la necessità di tutelare legalmente l’autore di un’opera, è in tempi abbastanza recenti e solo con l’avvento della stampa che si inizia a parlare di “diritti di copia” (copyrights).
Nell’Inghilterra del XVI secolo, a seguito dei nuovi mezzi di stampa “di massa” iniziarono a circolare documenti di ogni sorta in grandi quantità, talvolta riportando contenuti non graditi al monarchia dell’epoca. Costoro ebbero quindi la bella idea di fondare una corporazione privata – la London Company of Stationer – il cui compito era controllare i testi in circolazione per approvare soltato quelli autorizzati dal governo. Continua a leggere