Quello che chiamiamo clima è per definizione la configurazione di equilibrio di un sistema complesso – dato dalla mutua interazione tra pianeta atmosfera e vita – che si è stabilita sulla Terra in miliardi di anni, un tempo impensabile per qualunque civiltà umana. La nostra stessa esistenza, come quella di qualunque altra specie vivente, non è un caso: siamo “adatti” a questo mondo perché ci siamo evoluti come specie insieme ad esso, e abbiamo avuto il tempo di farlo. Perturbando questo stato di equilibrio il sistema ne troverà un altro, ma non è per nulla detto che noi saremo adatti a questo nuovo mondo e i tempi del cambiamento, che sono quelli della civiltà industriale, non sono certo sufficienti ad una evoluzione delle specie. Continua a leggere
Categoria: Approfondimenti
Il Quinto Potere
L’ importanza che sta acquistando oggigiorno la rete nei processi sociali e politici degli ultimi anni è indiscutibile. Già durante le rivolte d’autunno, per il referendum e infine in occasione della protesta no-TAV ci siamo potuti accorgere di quanto internet sia diventato l’unico mezzo di informazione libero e non controllato da organi con interessi politici.
In una tale situazione è inevitabile che questo mezzo venga preso di mira da tentativi di oscuramento e piani per acquisire maggior controllo da parte delle istituzioni.
È proprio in questa direzione che si è orientato il E-G8 di internet del maggio scorso, nel quale il presidente della Repubblica Francese, Nicolas Sarkozy, ha proposto normative che consentono ai governi di controllare il traffico di informazioni sulla rete, secondo il modello della legge HADOPI già in vigore in Francia. Nel suo stesso discorso si evidenziavano tutte le contraddizioni di quel E-G8, un continuo “Noi” (Stati) contro “Voi” (utenti), il cui unico obiettivo è quello di normare quell’enorme spazio di libertà che è Internet, zittendo tutte le voci dei dissidenti e lasciando spazio solo alle multinazionali e al loro commercio. Continua a leggere
Progetto eigenOrto
Occupiamoci di ciò che mangiamo: verso una produzione critica del cibo
L’approvvigionamento di cibo è un aspetto fondamentale della vita, ma è diventato ormai talmente automatico per gran parte di noi, che spesso non ci poniamo domande a riguardo: facciamo la spesa al supermercato, magari a quello più grande che ha molta scelta e prezzi più bassi, prendiamo caffè e bibite ai distributori automatici, mangiamo un kebab al volo nella pausa pranzo. Non ci chiediamo neanche da dove e come il cibo giunga fino a noi, tanti sono i luoghi e i modi in cui possiamo reperirlo.
EigenNet – La nuova frontiera delle reti
Nell’ immaginario di molti di noi internet è il vero luogo dell’informazione libera che raggiunge tutti senza alcuna censura, immune dalla ben nota influenza che i poteri forti hanno su televisione e giornali. La connettività e la libertà offerte dalla rete consentono ora una circolazione di informazioni e saperi senza precedenti, concretizzando il concetto di “rete sociale”. Tale sviluppo è tangibile se osserviamo in particolare le dinamiche dei movimenti nati negli ultimi anni: le lotte non si limitano più soltanto alla piazza ma hanno trovato nella rete un nuovo luogo in cui esprimersi e organizzarsi.
Infatti, tutti i movimenti italiani nati negli ultimi anni, dall’onda viola al book bloc, hanno fatto un uso massiccio della rete sia come veicolo informativo che come luogo di produzione di discorso e dibattito. Le rivolte popolari del Maghreb non avrebbero avuto una diffusione così rapida senza sfruttare le potenzialità dei nuovi strumenti come i social network e i numerosi blog. Continua a leggere
Prospettive di libertà in rete: appunti per la costruzione di una rete libera da controllo e censura
Per riuscire a comprendere e ad analizzare al meglio l’odierna situazione riguardo alla regolamentazione di internet, e quindi ai processi che hanno portato alle leggi e ai trattati internazionali in discussione in questo periodo, è importante ripercorrere in maniera più o meno cronologica i passi legislativi, statunitensi e non, dal 1998 ad oggi.
È infatti nel 1998 quando gli Stati Uniti d’America decidono di emanare il DMCA (Digital Millenium Copyright Act), legge nata per implementare e rafforzare il contenuto di due trattati redatti nel 1996 dall’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (WIPO, ONU), che inizia un lungo processo di censura del Web.
Questa legge dichiara illegale la produzione e la diffusione di strumenti, servizi o tecnologie che possono aiutare ad aggirare i meccanismi di protezione della proprietà intellettuale e criminalizza qualsiasi elusione dei suddetti meccanismi di protezione, anche se non violano esplicitamente il diritto d’autore. [1]
I vari SOPA, PIPA e ACTA non sono altro che formalizzazioni della linea introdotta dal DMCA. Continua a leggere