Finalmente #SIAMOACCES*!

Dopo oltre 10 anni di attività all’interno del “casottino” e dell’Università di Pisa, nell’estate del 2019 il rettore Paolo Maria Mancarella ha deciso di staccare la corrente ad eigenLab.
Per stessa ammissione del magnifico questa azione è finalizzata ad eliminare la fastidiosa presenza del collettivo che non trova spazio nella visione dell’Università-azienda.
Nonostante le numerose richieste di interlocuzione, il rettore, pur riconoscendo l’importanza e la legittimità dell’esperienza di eigenLab, non ha in alcun modo riconsiderato le sue posizioni.
Anzi, la sua politica repressiva ci ha fatt entrare nella cosiddetta “stagione dei cancelli” : il nostro giardino è stato chiuso svariate volte impedendoci di usufruire di tutti i servizi che hanno continuato ad esistere in questo spazio, dall’orto alla ciclofficina.
Ma nessuna chiusura è durata a lungo, nessun cancello ha impedito alle persone di continuare ad affluire nonostante la pandemia e la mancanza di elettricità.
Ci siamo prefissat di non abbandonare uno spazio che, dimenticato dall’università, è stato per molto tempo il centro di attività organizzate da student: abbiamo dovuto reinventarci tramite un crowdfounding per l’installazione un piccolo impiantosolare.
Questo consente al “casottino” di continuare a vivere, utilizzando una fonte di energia pulita ed ecologica: un’altra azione di contrasto alla  crisi climatica fra quelle che portiamo avanti.
Purtroppo, minacce di provvedimenti disciplinari verso la persona che si era intestata il conto del crowdfounding, unite alle restrizioni della pandemia, hanno stoppato il progetto per un po’.
Ma eigenLab è rimasto vivo, uno spazio necessario a tutte le persone che lo attraversano e contribuiscono a donargli nuove energie: è proprio grazie a queste che il progetto pannelli è potuto risorgere dalle ceneri a cui il rettore lo aveva costretto e ha visto finalmente la luce solare.
Per potenziare chi c’era, c’è, e ci sarà!
L’impianto solare serve solo a coprire un consumo minimo – poche centinaia di watt, sufficienti a garantire l’illuminazione nelle ore di buio e l’alimentazione di un paio di laptop – che saranno un punto di partenza per Ri-vivere il casottino non solo durante la bella stagione, senza lasciare un altro scheletro vuoto all’interno delle mura della nostra università.
Non è facile portare avanti un laboratorio senza corrente, non è facile vivere uno spazio sociale chiuso: se siamo ancora qua è perchè – in università – di eigenLab c’è bisogno!

#SIAMOACCES*

Vieni a trovarci il 18 marzo – dalle 14 in poi troverai tanti laboratori e attività!
Concluderemo la giornata con una jam e un aperitivo di autofinanziamentoti aspettiamo!

 

 

Per saperne di più visita la pagina dedicata!

 

Riparte la Massa Critica!

Massa Critica (o Critical Mass) in breve…

In Italia la prima Massa Critica si è tenuta a Pisa nel 1999 ma si è dovuto aspettare fino al 2002 a Milano per avere una serie di appuntamenti regolari. Dopo Milano è arrivata Roma e a seguire Torino, Bologna, Brescia, Firenze, Cagliari, Pescara, Bari e molte altre città.

Ogni partecipante alla Massa Critica ha le proprie motivazioni, ma spesso e volentieri corrispondono e convergono verso quelle più generali di tutto il gruppo: l’impegno ambientalista e la richiesta di maggiori infrastrutture per il traffico ciclista sono sicuramente tra le più condivise.

L’importanza di fare Massa Critica

Logo Critical Mass
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IN SUPREMÆ DIGNITATIS

Logo Università di Pisa

dignità s. f. [dal lat. dignĭtas -atis, der. di dignus «degno»; nel sign. 3, il termine ricalca il gr. ἀξίωμα, che aveva entrambi i sign., di «dignità» e di «assioma»]. – 1. a. Condizione di nobiltà morale in cui l’uomo è posto dal suo grado, dalle sue intrinseche qualità, dalla sua stessa natura di uomo, e insieme il rispetto che per tale condizione gli è dovuto e ch’egli deve a sé stesso.

Certe persone non hanno una dignità. Semplicemente non ce l’hanno. Quel qualcosa che ti fa dire “Certo, sarebbe un’ottima soluzione, ma non posso farlo: non posso cadere così in basso” per loro non scatta.
Questa è la prima riflessione che sorgeva all’indomani dell’ultimo gesto dell’Università nei nostri confronti: l’Università di Pisa ha infatti chiuso nuovamente il cancello che collega il nostro spazio al resto dell’area Pontecorvo.

Scriviamo “nuovamente” perché quel cancello era già stato chiuso all’inizio dell’anno accademico in corso sfruttando il tipico spopolamento della città negli ultimi mesi estivi. All’epoca avevamo documentato l’evento con una serie di post in cui raccontavamo le nostre assurde vicende durante la “reclusione” che culminava con la nostra liberazione.

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