L’adunanza – verso Hackmeeting 2016

di eigenLab + C.A.C.C.A. + HackMeeting

Tutto ormai era pronto. Il tempo stringeva.
Mik si trovava, come ogni sera, seduto davanti al monitor nella sua cabina di controllo, aspettando il segnale da Ping77 e dagli altri membri della Lista per procedere al distacco della rete di diffusione in tutto il Settore Alpha.
Erano stati necessari anni di lavoro per giungere fino a quel risultato, e ora il momento era vicino.

Stein, che stava lavorando a pochi metri da Mik, non poteva capire quello che Mik stava facendo, perchè Stein era un semplice trasportatore di terza fascia, e lui di sistemi sinergici non ne capiva praticamente nulla, e mai se ne era interessato. Perchè nella Linktown del 3016 non c’era tempo per leggere, conoscere e imparare cose se non sono quelle ufficialmente assegnate per poter svolgere il proprio compito. Quando era ancora in incubazione, 70 giorni prima di venire al mondo, a Stein avevano estratto un microscopico campione di DNA, così come facevano con chiunque, e dalle analisi delle potenzialità congenite lo Specializzatore gli aveva assegnato il compito di trasportatore, un ruolo dalle poche se non nulle conoscenze richieste. E per tutti i suoi 134 anni Stein non aveva fatto altro che trasportare merci e immagazzinarle, oltre ovviamente a riprodursi con le frequenze e le modalità stabilite dal Genetics Act 75-bis.
Questa era la normalità a Linktown, così come nel resto delle nazioni della Confederazione Unita. La Specializzazione era il processo fondamentale sul quale la Macchina faceva affidamento: al momento della nascita chiunque conosceva già il proprio ruolo, e per il resto del suo tempo non gli sarebbe bastato che apprendere le conoscenze ritenute opportune, non una di più, non una di meno, ed eccellere nel proprio settore di competenza.

Prima di coheadnoscere la Lista, Mik era semplicemente un fixatore: correggeva le componenti del sistema qualora si presentassero deficit nei tempi di esecuzione dell’Algoritmo. Questo era il compito che lo Specializzatore gli aveva attribuito alla nascita, il lavoro che aveva sempre svolto con invidiabile dedizione, pur percependo, nel profondo della sua coscienza, una qualche mancanza, una necessità difficile da esprimere, la sensazione che svolgere il proprio ruolo efficacemente non gli bastava. All’epoca Mik non sapeva né leggere né scrivere, parlava a malapena la lingua che il suo tutore gli aveva insegnato durante il periodo di prova, non conosceva la geografia del suo paese, non aveva mai sentito parlare dei canguri o dei teleropodi, e soprattutto non era a conoscenza dei meccanismi della Macchina, a parte le tecniche di fixaggio. Perché questo era il suo compito, e il resto non lo riguardava.
Fu proprio durante un fixaggio, a seguito di una falla in un processo di binarizzazione di un codice biografico, che Mik conobbe la Lista. I supervisori pensavano che il problema riscontrato fosse dovuto a un normale disservizio, ma ben presto Mik si accorse che i log presentavano un accesso non autorizzato: un attacco informatico alla Macchina da parte di un intrusore, registrato con il nome di J_Dot.
Mik non comunicò ai superiori i dettagli della scoperta, disse che si trattava di un generico overmap, e iniziò ad indagare personalmente e in incognito su chi fossero i responsabili dell’attacco. Fu così che Mik decise di incontrare J_Dot in una stanza virtuale, e poi il resto della Lista, quando questi si convinsero di potersi fidare di Mik.
Da quel momento Mik aveva iniziato a capire, a studiare, a scoprire i meccanismi della Macchina, a leggere i manuali proibiti del Red Gear System, a frequentare i tunnel crittati del Nexus, ovviamente all’oscuro dei suoi superiori, che molto probabilmente l’avrebbero resettato se soltanto l’avessero scoperto.

I partecipanti della Lista provenivano da qualunque estrazione e ruolo: macchinisti, compattatori, fuochisti, fixatori, ex-tutori pentiti e trasportatori. La Lista raccoglieva sotto un unico manifesto tutti coloro che si erano stancati di dover svolgere esclusivamente il proprio tedioso compito, di sentirsi relegati a semplici ingranaggi spogli di vita, di curiosità, di intraprendenza. Mettendo insieme le proprie conoscenze e organizzandosi in stanze virtuali crittate, i membri della Lista avevano così iniziato a studiare il Meccanismo, analizzando la Macchina in ogni suo aspetto, imparando a sfruttarla, a sovvertirla. Pisky, che in origine era un pulitore, con la Lista aveva imparato come pingare un vettore di Dual Coin da una banca all’altra, Jeanx, che di lavoro faceva il costruttore mobile, aveva appreso l’arte del giardinaggio a levitazione magnetica, grazie alle conoscenze condivise dai membri della Lista.
Negli ultimi tempi la Lista aveva lavorato duro, qualcuno era stato pure beccato, e ora rischiava l’abluzione cognitiva, ma i membri della Lista non si arrendevano con facilità, soprattutto ora che erano così vicini a quello che veniva considerato l’evento più importante di tutto il progetto: una nuova Adunanza.
L’Adunanza non era soltanto un evento, l’Adunanza era l’Evento, ciò che dava senso alla Lista, alle ore passate a bucare, cracckare e spin-shottare i tunnel della Rete.
L’Adunanza era il momento per uscire allo scoperto, anche solo per breve tempo, per dare un segnale all’esterno, al di fuori delle stanze virtuali nelle quali la Lista era solita trovarsi. Durante l’ultima Adunanza, che si era tenuta cinque anni prima, la Lista era riuscita ad introdursi nei canali di propagazione mediatica, attirando su di sé un’attenzione mai avuta prima e attirando migliaia di nuovi partecipanti. Tanti ci avevano rimesso, perché i Tutori da allora avevano stretto la morsa sulla Lista, attribuendogli un livello di Emergenza 4.

Ma quello che la Lista aveva in mente per la prossima Adunanza era qualcosa di diverso da tutto ciò che finora era stato tentato, un progetto tanto ambizioso quanto rischioso: bloccare temporaneamente i flussi produttivi della Macchina. Non un semplice disservizio, non semplicemente un’intromissione sulla rete mediatica, ma una vera e propria interruzione della distribuzione macchinica per la durata di 72 ore.
C’era una data di scadenza, e c’era un luogo nel quale trovarsi. Un luogo di cui non tutti conoscevano esattamente l’ubicazione, che sarebbe stata resa nota soltanto poche ore prima dell’Adunanza. Un luogo fondamentale per la produzione macchinica, un centro di nevralgica importanza per i meccanismi di Estrazione e Specializzazione. Colpire lì significava colpire il cuore della Macchina, dove tutto aveva inizio. Ma per farlo c’era bisogno del supporto di tanti, non solo della Lista, ma di tutti i simpatizzanti, i militanti e gli attivisti che negli anni avevano supportato la causa. C’era bisogno di tutti coloro che sognavano il giorno in cui la Macchina sarebbe stata definitivamente sconfitta.

Mik si trovava, come ogni sera, seduto davanti al monitor nella sua cabina di controllo, aspettando il momento giusto per procedere al distacco della rete di diffusione in tutto il Settore Alpha. Era febbricitante, ansioso, un po’ spaventato, ma soprattutto entusiasta e pieno di trepidazione, perché sapeva bene che se tutto fosse andato secondo i piani, se non vi fossero stati grossi imprevisti nella preparazione del progetto, di quello che sarebbe successo se ne sarebbe parlato per molto, molto tempo.

Hackmeeting 0x13

3-4-5 Giugno 2016

Pisa


C.A.C.C.A. è l’acronimo di Cose A Caso Con Attenzione. È una fanzine, un concetto, un gruppo di persone. È un progetto editoriale, culturale e partecipativo. Uno spazio dove esprimere liberamente le proprie idee riguardo a un tema specifico, scelto collettivamente. https://www.facebook.com/CoseACasoConAttenzione/
 
eigenLab è un collettivo costituito da persone con la passione per l’hacking; la nostra progettualità è riassunta nelle parole autoformazione e autoproduzione, ovvero lo sviluppo autonomo e libero di nuove conoscenze e la loro applicazione per uscire dalla realtà consumistica che ci vorrebbe meri consumatori di prodotti.  https://eigenlab.org/

L’idea della collaborazione tra C.A.C.C.A. ed eigenLab in occasione dell’edizione 0x13 di hackmeeting nasce dalla volontà di rendere l’evento più eterogeneo possibile includendovi anche progetti non strettamente informatici, che avessero attinenza con l’universo dell’hacking.

L’hackmeeting del 2016 si terrà a Pisa da venerdì 3 a domenica 5 giugno, presso il Polo Fibonacci, largo Bruno Pontecovo. Tre giorni di seminari, giochi, feste, dibattiti, scambi di idee e apprendimento collettivo, per analizzare assieme le tecnologie che utilizziamo quotidianamente, come cambiano e che stravolgimenti inducono sulle nostre vite reali e virtuali, quale ruolo possiamo rivestire nell’indirizzare questo cambiamento per liberarlo dal controllo di chi vuole monopolizzarne lo sviluppo, sgretolando i tessuti sociali e relegandoci in spazi virtuali sempre più stretti. L’evento è totalmente autogestito: non ci sono organizzatori e fruitori, ma solo partecipanti.

http://hackmeeting.org/hackit16/

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Un commento

  1. Pingback:“L’adunanza” – racconto della fanzine C.A.C.C.A. per Hackmeeting 2016 – hack or die

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