Dall’occupazione dell’economato rilanciamo la mobilitazione
Giovedì 29 ottobre noi studenti ci siamo riuniti in un’ assemblea d’ateneo ottenuta dal Rettore la settimana scorsa, al termine del corteo che nasceva dall’indignazione per l’intervento armato della polizia contro gli studenti che si trovavano all’ex-gea.
Dall’assemblea è emersa una riflessione sui gravissimi fatti recenti, sul legame fra le conseguenze del nuovo ISEE e la mala gestione delle risorse pubbliche da parte dell’università, invischiata in un sistema di corruzione e speculazione e perciò incapace di dare risposte immediate ai problemi sollevati dagli studenti. Spinti dalla necessità di continuare a segnalare le irresponsabilità dell’ateneo nei nostri confronti, siamo usciti dall’assemblea in corteo per attraversare vari poli universitari arrivando fin dentro le stanze dell’economato, per poter parlare direttamente con Massantini, dirigente del patrimonio immobiliare dell’università, che ha preferito darsi alla fuga.
Al suo posto, una quantità considerevole di prorettori e il dirigente generale Grasso si è affacciata dai propri uffici inscenando con noi un debole confronto, durante il quale nessuno di loro si è esposto in prima persona in merito all’utilizzo delle risorse d’Ateneo e agli effetti del nuovo calcolo dell’ISEE, rifiutandosi anche di prendere una posizione pubblica chiara rispetto alle pistole sfoderate in uno spazio dell’università. Hanno inoltre mostrato un’imbarazzante ignoranza rispetto alle nostre segnalazioni circa l’ex convento delle Benedettine, immobile acquistato a caro prezzo dall’ Unipi per ospitare studenti stranieri e professori in visita, ma attualmente in gestione di una cooperativa privata, che ne ha fatto un residence per turisti, con tanto di recensioni su Trip Advisor. Il loro atteggiamento è l’ennesima conferma di come un sistema di potere, oggi immobile, muto e ignaro, resti aggrappato alle proprie prerogative e gestisca e faciliti il restringimento dell’ accesso a una formazione di qualità, agli spazi e alle risorse del nostro ateneo.
Per questo, oltre ad essere determinati a continuare la mobilitazione per la cancellazione del nuovo ISEE nei poli, nei dipartimenti, nelle residenze studentesche, usciamo dall’ultima giornata con la volontà ancora più forte di tornare a interrogare l’università in merito alle sue responsabilità e di contrapporsi alle sue risposte insufficienti con le seguenti proposte:
– Esenzione dal pagamento della prima rata per gli esclusi dalla borsa distudio a causa del nuovo ISEE
– Riduzione delle tasse d’iscrizione, a fronte delle nuove entrate cui gioverà l’università se verrà mantenuto questo ricalcolo dell’ISEE
– Rescissione del contratto con i gestori delResidence universitario de Le Benedettine e assegnazione delle stanzeagli studenti in emergenza abitativa e perdenti borsa
– Dimissioni del direttore dell’economato Massantini e del Rettore Augello
– Assunzione piena della responsabilità o condanna ufficiale dell’Ateneo per l’intervento della polizia in università, richiedendo con tutti noi le dimissioni del Questore
– Cancellazione del nuovo ISEE
Non rinunceremo quindi a far visita al senato accademico di mercoledì prossimo per portare avanti la nostra protesta.
Studenti contro il nuovo ISEE