La resistenza dei nostri amici striscianti

Un anno fa abbiamo iniziato ad interessarci alla produzione del vermicompost nel nostro orto, ma come ogni esperienza sul campo ci sono stati sviluppi positivi e negativi. Durante l’estate scorsa, seguendo le indicazioni  del centro di Lombricultura, una volta a settimana mettevamo nella scatola dei lombrichi parte dei rifiuti organici già fermentati per una settimana nella compostiera.

Purtoppo per errore abbiamo messo nella lombrichiera del compost ancora troppo fresco, che quindi ha continuato a fermentare dentro la scatola. 

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Dai diamanti non nasce niente, dal vermicompost nascono i fior

Altra novità di quest’anno riguarda la produzione di compost. Abbiamo infatti deciso (sempre per provare ad ovviare alla scarsa qualità del terreno) di allevare lombrichi. I lombrichi sono animali utilissimi per il nostro terreno: avendo sei reni capaci di assorbire anche i metalli pesanti e un intestino che digerisce i nostri scarti trasformandoli in sostanze fertilizzanti, i lombrichi danno vita al cosiddetto “vermicompost”, un ammendante naturale dalle straordinarie proprietà nutritive.

Inizialmente durante la zappatura abbiamo raggruppato un buon numero di lombrichi che si trovavano già nel terreno del nostro orticello.  Abbiamo quindi costruito una struttura apposita che potesse contenerli, ossia una “lombrichiera”, nella quale potranno cibarsi del compost, che ci autoproduciamo, e riprodursi. La struttura è stata fatta con gli stessi pannelli usati per realizzare le pareti dei filari in modo da coprire un’area di 2 metri quadrati. Abbiamo poi lasciato l’organico raccolto in dei bidoni a macerare, e dopo un meset

lombrichi

Lombrico Rosso Californiano

to l’abbiamo messo insieme ad un po’ di terra nella lombrichiera, insieme ai lombrichi raccolti. In questo modo speravamo di far digerire e quindi arricchire il compost ai vermi e lasciarli riprodurre per avere poi una maggiore efficienza.

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