Il Quinto Potere

L’ importanza che sta acquistando oggigiorno la rete nei processi sociali e politici degli ultimi anni è indiscutibile. Già durante le rivolte d’autunno, per il referendum e infine in occasione della protesta no-TAV ci siamo potuti accorgere di quanto internet sia diventato l’unico mezzo di informazione libero e non controllato da organi con interessi politici.

In una tale situazione è inevitabile che questo mezzo venga preso di mira da tentativi di oscuramento e piani per acquisire maggior controllo da parte delle istituzioni.

È proprio in questa direzione che si è orientato il E-G8 di internet del maggio scorso, nel quale il presidente della Repubblica Francese, Nicolas Sarkozy, ha proposto normative che consentono ai governi di controllare il traffico di informazioni sulla rete, secondo il modello della legge HADOPI già in vigore in Francia. Nel suo stesso discorso si evidenziavano tutte le contraddizioni di quel E-G8, un continuo “Noi” (Stati) contro “Voi” (utenti), il cui unico obiettivo è quello di normare quell’enorme spazio di libertà che è Internet, zittendo tutte le voci dei dissidenti e lasciando spazio solo alle multinazionali e al loro commercio. Continua a leggere

Prospettive di libertà in rete: appunti per la costruzione di una rete libera da controllo e censura

Per riuscire a comprendere e ad analizzare al meglio l’odierna situazione riguardo alla regolamentazione di internet, e quindi ai processi che hanno portato alle leggi e ai trattati internazionali in discussione in questo periodo, è importante ripercorrere in maniera più o meno cronologica i passi legislativi, statunitensi e non, dal 1998 ad oggi.
È infatti nel 1998 quando gli Stati Uniti d’America decidono di emanare il DMCA (Digital Millenium Copyright Act), legge nata per implementare e rafforzare il contenuto di due trattati redatti nel 1996 dall’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (WIPO, ONU), che inizia un lungo processo di censura del Web.
Questa legge dichiara illegale la produzione e la diffusione di strumenti, servizi o tecnologie che possono aiutare ad aggirare i meccanismi di protezione della proprietà intellettuale e criminalizza qualsiasi elusione dei suddetti meccanismi di protezione, anche se non violano esplicitamente il diritto d’autore. [1]
I vari SOPA, PIPA e ACTA non sono altro che formalizzazioni della linea introdotta dal DMCA. Continua a leggere