Cos’è quello?
È una microturbina eolica, in pratica una macchina che converte l’energia cinetica insita nel vento in Energia elettrica attraverso un alternatore. Il modello cosi configurato, causa vicissitudini di percorso, ha solo un mero scopo dimostrativo, non è difatti in grado di orientarsi al vento ne di disallinearsi in caso di forte vento, ma puntiamo di realizzare qualcosa di più utile a breve.
Ma a cosa serve?
Dalla notte dei tempi e finché ci sarà vita su questo pianeta il vento continuerà a soffiare, inondandoci costantemente e gratuitamente di energia pulita. Il nostro modello vuole dimostrare che non servono migliaia di euro per produrre corrente, basta un po’ di tempo e le giuste conoscenze. Nel mondo esistono veri e propri club di autocostruttori di turbine eoliche che permettono l’uso di apparecchiature elettriche anche off-grid (fuori dalla grande distribuzione elettrica: isole, scenari artici e zone disabitate). È con l’energia del vento che nei millenni si è macinato il grano, sempre con quella si è fatta funzionare la prima sega circolare Nella campagna dell’800 si è portata in superficie l’acqua e in Olanda si è addirittura bonificata una vasta porzione del territorio.
Come l’avete costruito?
All’inizio eravamo partiti sprintosi, ma mano a mano che il progetto si delineava, i costi continuavano a salire, così abbiamo semplificato notevolmente il progetto a favore di un ottica nuova… realizzare una turbina eolica a costo zero, con materiale totalmente riciclato.
La pala
L’elemento portante della nostra costruzione è rappresentato dall’elica realizzata tendendo tra 3 raggi adiacenti di una ruota di bicicletta 9 lamierini ricavati da lattine da 50cl assemblando il tutto con un poco di nastro adesivo. Niente di più, niente di meno, semplice ed efficace
Il generatore
Iil generatore scelto è del tipo più usato in questo genere di macchine, ovvero l’alternatore a flusso assiale. In parole povere, due piatti con magneti scivolano su delle bobine inducendo corrente in esse. Per il generatore abbiamo utilizzato solo vecchi hard-disk, vecchi trasformatori e motori di lavatrice.
Il moltiplicatore di giri
Per aumentare il numero di giri al generatore abbiamo teso una camera d’aria di bicicletta tra il cerchione della ruota e il generatore, assemblando il tutto accozzando roba trovata in giro per il laboratoriaccio: assi di legno, telai di biciclette, un telaietto in alluminio che chissà cos’era in origine. Robaccia ma funziona.
L’eolico in Italia
In Italia soltanto il 70% dei progetti eolici viene ultimato. In Italia non tutto l’autorizzato diventa realizzabile, e non tutto il realizzabile viene autorizzato. L’energia rinnovabile più competitiva stenta a trovare spazio in Italia dove il potenziale eolico viene stimato dall’ENEA a 10 mila MW. Gli impianti eolici installati coprono soltanto la potenza di 2 mila MW, lasciando ampio margine di miglioramento sul versante sia dell’efficacia sia dell’efficienza. Il vero nemico di questa energia, a nostro giudizio, non sono però le sparute opposizioni dei movimenti NIMBY ma gli stessi iter burocratici e normativi che dovrebbero sostenere le energie rinnovabili nel nostro paese. L’assenza di un indirizzo nazionale, di piani di sviluppo e di aiuti economici necessari al decollo del settore, complica il tutto lasciando ogni impianto alle contingenze locali. Il mini-eolico, pur non soffrendo delle problematiche dovute all’impatto ambientale, stenta a decollare, più per la paura isita nel consumatore poco informato che per altro. Una buona turbinetta eolica può essere installata con meno di 10.000€ Pensate gente, pensate!