eigenLab è un riot workshop, un’officina ribelle che si trova di fronte un mondo di produzione di massa ad un passo dalla catastrofe ambientale, in cui riparare una lavatrice costa più che comprarne una nuova.
Dietro a cataste di rottami, “trashware” ed elettronica in disuso si nasconde un’arte fatta di bobine, magneti e ingranaggi, capace di trasformare i rifiuti in macchine funzionanti: crediamo nell’autoproduzione di ogni tipo di congegno e nella diffusione di tutto il know-how relativo alla sua costruzione partendo da materiali di scarto altamente inquinanti e con elevati costi di smaltimento.
eigenLab è anche un laboratorio autogestito che insegue le nostre passioni e ci rende liberi di concretizzare le nostre intuizioni scientifiche in un percorso di crescita collettiva, al di là degli schemi della didattica tradizionale: non ci basta affrontare i problemi da un punto di vista esclusivamente teorico, ma crediamo che il modo migliore per ottenere una padronanza profonda degli strumenti che l’Università ci fornisce sia proprio il principio del “metterci le mani dentro”.
eigenLab rappresenta un luogo di aggregazione, sensibilizzazione e discussione rispetto alle tematiche ambientali e allo sviluppo sostenibile: crediamo che studiare dal punto di vista tecnico le cause della crisi energetica e sperimentare in prima persona le varie alternative all’utilizzo del petrolio e del nucleare sia il primo passo per una vera comprensione della situazione in cui versa il nostro pianeta. In particolare siamo interessati alla progettazione e all’autocostruzione di impianti solari termodinamici e micro-eolici con materiali di recupero.
Ogni fase viene affiancata dall’organizzazione di seminari sugli argomenti studiati, la creazione di dispense ed un sito di riferimento eigenlab.org per la diffusione dei progetti e delle conoscenze prodotte sotto licenza CreativeCommons .
Scritto il 04/12/2009 in occasione del “eigenDay1”